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L’approfondimento sul Coccodrillo

In questi giorni abbiamo affrontato due temi tattici della nuova Inter di Simone Inzaghi. La partita contro il Genoa ha fatto intravedere qualcosa di quelli che potrebbero essere i nuovi capisaldi tecnici e tattici della squadra Campione d’Italia.
Il primo approfondimento riguarda la posizione di Marcelo Brozovic e com’è cambiata nell’avvicendamento tra i due tecnici.
Con Conte, Brozo era uno dei delegati alla prima impostazione, con un raggio di azione molto basso e centrale. Era il primo ricevitore del passaggio dei difensori, se non di Handanovic.
Cos’è cambiato, con Inzaghi?
Brozo ha occupato posizioni più variegate, svariando su tutto il centrocampo. Questo perché Inzaghi chiede ai difensori grosse responsabilità e – soprattutto – vuole aumentare la densità a centrocampo, dove le combinazioni fra gli interpreti di talento sono una soluzione di gioco primaria per risalire il campo.
Questo significa che l’Inter gioca con un baricentro più alto e, soprattutto, si può svincolare dal modo dogmatico di attaccare che ha portato allo Scudetto. Perché i centrocampisti non devono “registrarsi” in posizione specifiche nel campo, ma possono creare superiorità numerica grazie alla loro improvvisazione.
Un altro aspetto interessante (anche in ottica fantacalcio 😉) è che i centrocampisti – e Brozo in particolare – potrebbero essere invitati molto più spesso al tiro, una soluzione che l’Inter non ha mai prediletto negli ultimi anni.
Il dato della gara contro il Genoa è indicativo: Brozovic è il giocatore che ha tirato di più verso la porta di Sirigu (3 tentativi), secondo solo a Dzeko (4). Che il Coccodrillo torni a segnare da fuori con la frequenza con cui lo faceva con la Croazia?

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