Cosa saresti potuto essere.
Hai preferito la normalità e – in quanto tale – non solo sei diventato uno dei tanti, ma un nessuno agli occhi dei più.
Cosa saresti potuto essere.
E cosa sei stato in questo lustro abbondante. Sei stato la luce in un periodo nero, un periodo in cui l’azzurro era sparito anche dalle maglie, pensa. Sei stato in grado di non far ripensare mai a Milito rendendone lieve la separazione, ma poi hai deciso che oltre al centravanti dovevi essere anche il centro dell’Inter.
Cosa saresti potuto essere.
E in questi anni c’era, pensa tu, chi credeva che quanto stessi facendo vedere non fosse che la punta dell’iceberg! Perché uno che diventa capocannoniere quando lo sei diventato tu in una squadra ben lungi dall’essere di primo livello in Italia non poteva che crescere e confermarsi su quei livelli; ma poi hai deciso che alla fine a te andava bene così, quella era la tua normalità e ti bastava quello per essere tranquillo.
Cosa saresti potuto essere.
Hai diviso le opinioni di tutti, ma i tuoi gol mettevano d’accordo sempre chiunque. E anche se qualche volta succedeva qualcosa di strano al di fuori del terreno di gioco, tutti creavano una barriera protettiva attorno a te. Ma poi hai pensato di essere superiore anche all’Inter e di godere di più protezione e amore di essa stessa.
Cosa saresti potuto essere.
Invece sei diventato il peggiore degli ex, l’amore che si credeva puro e vero che ti tradisce col suo riflesso nello stagno. Eri troppo impegnato a specchiarti nella tua piscina di fronte casa nostra che hai iniziato a pensare di essere Maciste, un novello Ercole inscalfibile, ma non hai capito che c’era la tua metà – che su di te contava – che stava già iniziando a dirti addio.
Cosa saresti potuto essere.
E poi, novello Icaro, hai deciso di volare troppo vicino al sole, di volerti sentire superiore all’Inter. E le tue ali gonfiate dall’egocentrismo e da consigli sbagliati si sono sciolte come cera ardente lasciandoti in scinocchio.
Cosa saresti potuto essere.
Ma poi hai deciso che il tuo orgoglio era troppo grande per chiedere scusa, convincendoti – e facendoti convincere – addirittura che spettassero a te. Ti sei accontentato del parere di una sola persona (una e trina, per il suo stesso modo di vedersi) invece di ragionare e riflettere. Hai preferito la normalità tua personale a quella lavorativa, hai preferito l’adulazione di una – più di una pletora di fake account – al rispetto di tanti e all’effetto di essi.
Cosa saresti potuto essere.
Proprio tu che avevi lo spunto della punta potevi imparare cosa vuol dire “Con l’Inter, per l’Inter” da chi ha passato anni di fatiche e lotte con l’Inter e per l’Inter. Ma vuol dire che non doveva andare così perché tu hai preferito te stesso e la luce dei flash che si rifletteva sul gel dei tuoi capelli sempre perfetti al sudore e alle maglie strappate di un mediano.
Cosa saresti potuto essere.
E cosa hai deciso tu di non essere.
Cosa potrai diventare.
Ma sicuramente non all’Inter, senza l’Inter.
Adieu
Un amante tradito.