Preparare un derby non è semplice, soprattutto se si viene da una settimana travagliata in cui si è assistito al primo intoppo stagionale – nella partita più importante. Antonio Conte compatta l’Inter e struttura un 3-5-2 classico per affrontare il Milan di Giampaolo che invece sorprende e si schiera con un 4-3-1-2 ibrido: Suso alle spalle di Piatek e Leao, ma i due attaccanti durante la partita cambieranno molte volte il proprio schieramento. Nell’arco dei novanta minuti, tuttavia, il Milan non ha mai impensierito l’Inter in maniera costante e produttiva, imbastendo le azioni più pericolose su errori grossolani della manovra nerazzurra. Nel primo tempo ha avuto due palloni importanti con cui indirizzare la gara, con Suso e Piatek che hanno sciupato delle ottime occasioni, mentre nella ripresa l’Inter è passata subito in vantaggio e ha condotto senza patemi fino al termine, con l’acuto del 2-0. Un’azione importante, per la nuova Inter.
LE ARMI DI CONTE – Giampaolo adotta il solito schema, per ostruire la costruzione dell’Inter. Un uomo fisso su Brozovic e i due attaccanti impegnati a disturbare il primo possesso. Il Milan occupa bene la porzione centrale di campo, invogliando il gioco sugli esterni – come già successo contro lo Slavia Praga. Brozo e Barella sono molto coinvolti nell’impostazione bassa, alternandosi nel ricevere e scaricare il pallone. Sensi gravita nella metà campo avversaria e ha il compito di accendere l’azione con una giocata, cosa che fa dopo pochi minuti, in occasione del clamoroso palo di D’Ambrosio, a porta vuota. In fase di non possesso, l’Inter marca a uomo il portatore milanista e tutti i principali costruttori di gioco, lasciando libere solo le corsie laterali – dove Conti e Rodriguez ricevono spesso.
Quando la palla si sposta sull’esterno, Conte chiama il raddoppio e lo spazio si riduce. Il Milan non riesce a costruire azioni pulite, tant’è che dopo mezz’ora Giampaolo allarga Leao e Suso per cercare superiorità ma, al di là di una situazione in cui Leao sfugge a D’Ambrosio e crossa in mezzo, la GDS controlla senza patemi. Asamoah è puntualissimo nel seguire le azioni avversarie e coprire ogni avanzata con i movimenti giusti.
GODIN – Il vero MVP della gara di ieri sera è Diego Godin. Il Faraone costituisce il punto di fuga della manovra interista, vista la quantità di palloni che riesce a ripulire e a trasformare in pericolosi. Semplicemente, è ovunque: vince 11 duelli con gli avversari (di cui 3 aerei), recupera sei palloni ed effettua sei lanci per i compagni. Ci sono diversi highlights della sua prestazione: pronti via ferma Leao lanciato sulla fascia, poi interrompe un’altra azione pericolosa e fa partire una transizione offensiva grazie a un’apertura clamorosa, d’esterno, per Lukaku.
L’azione del 2-0 dell’@inter dura più di un minuto. #Conte ha appena messo dentro #Politano e varato un 541 per non andare sotto sulle fasce. L’Inter cerca sempre l’uomo libero, completa 17 passaggi consecutivi poi Godin trova Barella. E Lukaku segna: KO tecnico #MilanInter pic.twitter.com/8d8SGtDDNw
— L’Orologio Podcast (@TheOrologio) September 22, 2019
A metà primo tempo il Milan recupera un pallone pericoloso e Piatek riceve, per far partire il contropiede. Godin usa il corpo e rallenta l’azione tanto che i rossoneri non riusciranno a costruire nulla di buono.
Il primo contrasto lo perde al 43’, con Chalanoglu che vince il rimpallo e riesce a superarlo. In totale, il diretto avversario Leao verrà fermato 4 volte (su 4 tentativi) e più in generale Giampaolo non riuscirà a trovare una soluzione per superare il muro eretto dallo Sceriffo. Si toglie lo sfizio del third pass che porta al raddoppio interista e l’unica sbavatura vera arriva a tempo scaduto, quando si fa soffiare un pallone pericolosissimo da Rebic che si invola verso la porta. A parziale giustificazione, possiamo dire che è stato il terzo giocatore dell’Inter ad aver percorso più chilometri in gara (11, dietro a Brozovic e Barella) e che ha giocato gli ultimi 5’ in evidente debito d’ossigeno. Quel che è certo è che il Milan non ha mai tirato nello specchio della porta e ha concluso la gara con il dato degli Expected Goals fisso a 0.99, contro l’1.99 dell’Inter. Poca roba, per un derby.
KO TECNICO – Conte ha potuto godere di un’ottima prestazione da parte di tanti giocatori che si sono rivitalizzati, rispetto alla brutta gara contro lo Slavia. I due marcatori, Brozovic e Lukaku, sono stati tra i migliori in campo perché sono rimasti all’interno della partita nonostante le attenzioni dell’avversario. Entrambi hanno trovato un ottimo assistente in Niccolò Barella che è riuscito a scrollarsi di dosso le fatiche contro l’Udinese ed è ripartito dai venti minuti dinamitardi che ha giocato contro il Praga, in costante proiezione offensiva. Delle responsabilità in fase di costruzione abbiamo già parlato, ma è interessante analizzare come i suoi movimenti abbiano beneficiato tutta la squadra: in questo caso, un’azione che abbiamo visto spesso perdersi nel nulla in Champions League.
Lukaku accorcia, appoggia per il compagno nonostante il disturbo avversario e – se Gagliardini non è mai riuscito a trovare la posizione – in questo caso Barella è nel posto giusto al momento giusto – e riesce a fare anche la cosa giusta, aprendo di prima intenzione verso l’esterno. Sono piccoli dettagli che nell’economia della partita fanno tutta la differenza del mondo.
L’azione del 2-0 dell’@inter dura più di un minuto. #Conte ha appena messo dentro #Politano e varato un 541 per non andare sotto sulle fasce. L’Inter cerca sempre l’uomo libero, completa 17 passaggi consecutivi poi Godin trova Barella. E Lukaku segna: KO tecnico #MilanInter pic.twitter.com/8d8SGtDDNw
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Ad esempio, quello che non tutti hanno notato nel secondo gol dell’Inter è che la rete arriva dopo un minuto intero di possesso palla nerazzurro. Conte ha appena disegnato un nuovo 5-4-1 con Politano e Barella esterni e la manovra si muove da sinistra a destra: la squadra compie 17 passaggi consecutivi, con il Milan in completa balia degli eventi, prima che Godin trovi l’imbucata giusta. Palla a Barella, cross al centimetro per Lukaku. Game, set & match. Inter da sola in vetta.
L’azione del 2-0 dell’@inter dura più di un minuto. #Conte ha appena messo dentro #Politano e varato un 541 per non andare sotto sulle fasce. L’Inter cerca sempre l’uomo libero, completa 17 passaggi consecutivi poi Godin trova Barella. E Lukaku segna: KO tecnico #MilanInter pic.twitter.com/8d8SGtDDNw
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