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La crisi Inter non è isolata: il sistema calcio va rifondato

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È l’argomento di cui nessuno sentiva il bisogno di parlare eppure ci tocca fare chiarezza. Ci spiace dover ricorrere ai nostri studi universitari e doverli utilizzare per darci un tono e non lo faremo nemmeno questa volta. Vogliamo solo mettere le nostre competenze a vostra disposizione per far capire che certe cose vanno prese con le pinze e non estremizzate, come si trattasse di mero tifo.

Il calcio non è uno sport e basta, ma è un sistema economico.

Con una squadra come l’Inter ci campano 400 famiglie che con il calcio non hanno nulla a che fare.

Quattrocento con l’Inter. Solo con la Serie A siamo a quasi una decina di migliaia di famiglie che un campo di calcio non lo calcano se non per hobby infrasettimanale, forse.

Quindi parlare di una cosa simile con leggerezza è grave. Va trattato come ogni singolo ambito che muove tantissimi soldi e che ha un impatto imponente sulla realtà.

Fatto un dovuto cappello introduttivo, entriamo nel merito – posto che già in puntata abbiamo fatto un excursus iniziale in materia -.

Quella sopra è una rappresentazione di tutti quei soldi che ogni sessione si sentono nominare con estrema facilità sui vari giornali e nelle varie trasmissioni.

Abbiamo estratto i crediti e i debiti che quattro big hanno contratto al 30 giugno 2020 con alcune delle altre 19 di Serie A. È stato fatto per dimostrare che non è così facile rinunciare a una squadra dall’oggi al domani.

I trasferimenti non vengono pagati sull’unghia, non ci sono assegni immediati, ma vengono fatti convogliare all’interno di un conto che ha la Lega come “garante”.

Si può vedere come, per esempio, il Napoli vanti € 70M di crediti ed € 32.5M di debiti con quelle scelte nella tabella: se per sbaglio De Laurentiis decidesse di mettere in liquidazione la società o per sbaglio il Napoli fallisse quei soldi non verrebbero mai restituiti, o se accadesse alla Roma l’Atalanta vedrebbe andare in fumo € 44M che non potrebbe più esigere.

Il calcio è un equilibrio a livello economico, ma un equilibrio malato.

Fa comodo a tutte le squadre avere delle big che possono permettersi di avere una situazione creditizia simile, ma è evidente che quando la situazione si avvicina a quella attuale, non potendo forzare la mano in questo senso, l’equilibrio diventa vieppiù labile.

Vi risparmiamo le tabelle Excel che riportano le semestrali al 31 dicembre 2020, ma non possiamo non parlare di altro che non siano i trasferimenti dei calciatori.

La Roma nel semestre luglio-dicembre 2020 ha raccolto € 7.419.000,00 alla voce Ricavi da Gare, nello stesso semestre del 2019? € 17.190.000,00.

La Juventus? Dagli € 36.513.383,00 del 2019 è arrivata agli € 5.157.879,00 nel 2020.

Questo solo per dare una misura evidente di quanto sia in atto. E questo, unito a costi di personale che ovviamente non potevano prevedere una riduzione dei ricavi così sensibile restituisce una situazione drammatica.

E non solo per l’Inter, ma per tutte le società calcistiche, tant’è che la richiesta perorata verso l’assocalciatori di tagliare due mensilità della richiesta della Lega di far slittare di 4 mesi il versamento degli stipendi fa capire, come se ce ne fosse bisogno, che fare una questione di tifo di questo argomento non può che essere deprecabile e che non rende onore a nessuno.

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