Settimana scorsa nella nostra newsletter Tempi Supplementari abbiamo proposto le consuete Pagelle di fine anno de L’Orologio per l’Inter Campione d’Italia: ve le riproponiamo e siate pronti a iscrivervi alla newsletter per ricevere altri contenuti esclusivi.
Le Pagelle di fine anno de L’Orologio
Non vi tedieremo con intro smielate e melense su come tutti siano stati chi più e chi meno bravi nell’anno del diciannovesimo Scudetto.
Without any further ado we present to you Le Pagelle di fine anno!
Handanovic S.: 6 Il Capitano non ha giocato una grande stagione. Ma, nel momento più importante, ha risposto presente: Juve, Atalanta e quel minuto senza senso contro il Milan. Lo Scudo è anche suo.
Skriniar M.: 9 Semplicemente, il miglior difensore della Serie A. Una stagione straripante, al di sopra di ogni aspettativa – in cui ha trovato anche gol pesantissimi. Eroe.
De Vrij S.: 8,5 È un piacere vederlo giocare. Testa alta, piede sempre caldo, gestione della linea difensiva da maestro. L’olandese volante lascia i botti ai compagni, ma è sempre solido.
Bastoni A.: 8,5 È stato il difensore da cui sono partite più azioni da gol (7). In tutto il campionato. La dimensione di Basto è sempre più internazionale.
D’Ambrosio D.: 6,5 Un anno problematico, tra COVID e infortuni. Ha perso il posto, ma la spizzata sul secondo palo è un marchio di fabbrica: anche quest’anno, 6 punti conquistati.
Ranocchia A.: 6 Un baluardo. Lukaku ha raccontato di come Conte abbia utilizzato Rano per fargli capire la Serie A: è anche su questi dettagli che si costruiscono gli Scudetti.
Kolarov A.: 5 Troppo poco, troppo confusionario. Personalità importante nello spogliatoio, ma nient’altro. Arrivederci Aleksandar.
Darmian M.: 7,5 C’è chi dice che Fabio Grosso nel 2006 si sia ispirato a Matteo Darmian. Il terzino del destino, i suoi gol sono stati un macigno. Batman.
Young A.: 6,5 Altra presenza importante nello spogliatoio, che in campo è diventato comprimario. Il primo tempo con il Sassuolo e il gol all’Udinese il miglior modo di salutare una bella esperienza.
Hakimi A.: 9 Achraf era quello che mancava, la differenza col predecessore è sotto gli occhi di tutti. Nonostante le difficoltà iniziali che già facevano sperare gli avversari, l’ex BVB si è impadronito della fascia, purtroppo per gli avversari. Merita il TOTS di FIFA per noi.
Gagliardini R.: 6 (Molto) Croce e (poco) delizia, ma quando viene chiamato in causa fa quello che gli viene chiesto, il tutto nei limiti delle sue capacità. Senza mai strafare.
Vecino M.: 6 Il voto è di stima, ma anche dovuto a quel poco che si è visto a campionato finito. Sarebbe stato bello averlo per tutto l’anno nelle rotazioni, ma ora importa che sia tornato fisicamente a posto.
Sensi S.: 5 Anche lui ha giocato poco, quasi nulla, ma anche in questi frangenti non è più stato sui livelli stratosferici del suo arrivo. Una delle situazioni più intricate da risolvere.
Perisic I.: 7,5 Chi sei tu e cosa ne hai fatto del vecchio Perisic? L’arco di redenzione del croato è degno di un film: da esodato a cardine nel giro di qualche mese. Il rinforzo che serviva sulla fascia sinistra, a costo zero.
Vidal A.: 6 Facciamola breve: la stagione inizia bene, poi sparisce. Il voto è dettato dal gol decisivo per iniziare la cavalcata contro la Juventus.
Barella N.: 8,5 Le nuove leve nerazzurre hanno il proprio Nicola Berti. Giocatore meraviglioso per grinta e qualità; l’ultimo a mollare, il primo a rincorrere chiunque. Non ci stupiremmo se Niccolò diventasse di gran voga fra i nuovi nati nerazzurri.
Eriksen C.: 7,5 “Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere.” È l’Amleto, ma è anche Eriksen. Messosi nelle mani di Conte diventa un altro giocatore e il destino lo ripaga col gol Scudetto a Crotone.
Brozovic M.: 8 Cryptobrozo è un essere meraviglioso sia fuori dal campo che soprattutto dentro il campo. Con Conte ha iniziato a correre bene senza disperdere le energie, come fatto negli anni. Il coccodrillo che amiamo tutti.
Sanchez A.: 7+ Il Jordan Clarkson di questa Serie A. Il miglior subentrato possibile, con un rendimento pazzesco. E la sua abilità da videomaker al termine della festa gli fanno guadagnare un punto in più.
Lukaku R.: 10 Un leader, dentro e fuori dal campo. Un giocatore unico, su cui è cesellata l’Inter. Nel mese più importante ha vinto il premio di MVP – demolendo difese. Signori e signore, il Re di Milano.
Martinez L.: 9,5 Già era forte, ma adesso lo è con continuità. Può sempre avere qualche incertezza sotto porta, ma sono spariti i momenti in cui si estranea dal gioco e anche la sua foga è stata incanalata per bene. Il futuro è dalla sua parte.
Pinamonti A.: 6 Non voglio pensare al rapporto tra minuti giocati e stipendio guadagnato. Pina si guadagna questo anno di Erasmus, ma non riesce a trovare spazio. In bocca al lupo per il futuro.
Conte A.: 19 No, non è un refuso né un errore di battitura. L’artefice di quest’impresa perché ha saputo migliorare tutti i giocatori della rosa. La sensazione è che ci siano ampi margini di miglioramento, ma non li scopriremo assieme a lui.